giovedì 3 dicembre 2015

Scritto. Diretto. E interpretato.


Dopo una giornata passata davanti al pc a lavorare, ho deciso di uscire a fare due passi.

La giusta conclusione della giornata era impiegare questi due passi scrivendo. 
E mi ritrovo davanti ad uno schermo ben più piccolo a scrivere un blog.

Contraddizioni.

Pensavo di aver finito l'ispirazione con la perdita della musa.

Ma, la musa chiede parole.
Chiede di non fermarmi.
Forse, non mi chiede di parlare di lei.
Ma, altro non posso fare.

La musa non se ne è mai andata.

La degno di troppi onori, mi dico.
Un'amante dei libri che si ritrova protagonista di pagine e pagine di un blog.
La stai rendendo la prima donna della sua passione.

Va bene.

Finché non mi sentirò ridicola continuerò ad usarti come motore letterario.

Questa cosa l'ho fatta mia.
Certo, non sarà una tua semplice scelta a togliermela.
Le tue azioni provocano mutazioni nel quotidiano, ma non intaccano il mio mondo parallelo.

Ogni tanto (ogni spesso) ho bisogno di evadere dalla realtà e il fatto che tu non sia reale mi permette di fare di te ciò che voglio.

Da sempre ho immaginato storie parallele alla realtà.
Impostazione di vita che mi porta, inevitabilmente, ad essere scontenta di quello che ho.

Se avessi la Luna sognerei la banale sicurezza della Terra.

È un pensiero triste.
Lo so.
Ma il mio mondo fatto di sogni è una realtà così tangibile,a volte, che riesce a sfiorare l'appagamento nudo e crudo.

Scrivo tanto.
Ho bisogno di sognare per scrivere.
Scrivo milioni di cose.
Alcune nemmeno le pubblico.
Ho bisogno di uno stimolo per scrivere.
Ho bisogno di te.

Dopo anni sono riuscita a "comporre" qualcosa di più lungo.
Grazie a te.

Ripeto.
Non so se sei rimasta solo come mera musa ispiratrice di una vena letteraria.

La passione è motore dell'arte.

Tu sei un libro.
Un film.
Un quadro.
Scritto.
Diretto.
O dipinto.
Da me.

Ti ho resa grande.

Ti ho resa unica.

Chissà come sei nella realtà.

Forse, ne ho perso il contatto.
Ma, meglio così.
Non riuscirei più a scrivere.

Della realtà mi ricordo il morso allo stomaco.
Per questo, spero di non vederti per un bel po'.

Della realtà mi ricordo la luce dei miei occhi che rifletteva sui tuoi quando ti dicevo quanto eri bella. Quanto sei bella.
Nonostante i capelli che crescono come vogliono.

Sei bella.

Della realtà mi ricordo il calore dei baci.
E mi ricordo "degli angoli di bocca".

Ci sono amori che nascono per essere vissuti e amori che nascono per non vivere mai.
Per essere sognati.
Finché, il sogno non potrà essere totalmente realizzato.
Perché, se non sono esattamente come li hai immaginati il rischio è la delusione.
Allora, aspetta.
Aspetta che nascano.
O, aspetta che non nascano mai.
Così che, nella bolla letteraria in cui li hai messi rimangano per sempre perfetti.

Persa in mille pensieri.
Non mi perdo niente del reale.
Ma mi perdo nell'irreale.

Ossequi da una Slimmy in passeggiata di sera.
Circondata dalla tranquillità.

martedì 24 novembre 2015

Dolce e amaro


E a 30 anni ho scoperto l'acqua calda.
E per acqua calda intendo "l'esistenza degli amori estivi".

Cazzo, esistono.
Mai provati prima.

Ti bruciano più del primo sole di maggio. 
Non hai nemmeno il tempo di razionalizzare quello che sta succedendo.

Ti bruciano e ti segnano.

Poi se ne vanno con il primo freddo.

Ti fanno sentire tre metri sopra il cielo.
Vergogna Slimmy, hai citato Moccia.
Mezz'ora inginocchiata sui ceci.

Era più plausibile citare Christian Grey.
"Io non faccio l'amore, io scopo. Forte."

Faceva comunque ridere, ma avrebbe rispecchiato maggiormente il tuo modo di essere.

Passo da romantica, ma non lo sono.
Sono per lo più guidata dalla passione.
Le miei parole esprimono più desiderio che romanticismo.
Sono sempre stata comandata e guidata dalla bellezza.
Se ti vedo bella è fatta.
Puoi decidere tutto.

Eri tu.
Sei tu.
Dio se eri bella.
Dio se sei bella.
I tuoi occhi bastavano.
I miei occhi bastavano.

Mi è stato detto che avevo un altro sguardo.
C'era una luce.
Io non la vedevo.
E non la vedo.

Però all'esterno era evidente.
Si vedeva.
Il segno che hai lasciato è visibile.

Motore della mia ripresa e protagonista degli ultimi miei blog.

Forse, non dovevo scrivere questo blog.
Ma dovevo dare una conclusione a questa "storia estiva".
Questo è il capitolo finale.
Spero sia degno di te.

Ti dimenticherò.

Non ti voglio dimenticare.

Sei stata quella che mi ha salvato quando stavo annegando dalla disperazione di una storia finita.

Mi hai fatto credere che potevo davvero andare avanti.

Mi hai bruciato, come il caldo di questo agosto.

Ti ho ancora addosso.

Te ne andrai.

Ma per adesso continuo ad immaginarti svestita.
Svestita delle tue mille fragilità.

Continuo a pensare che tu sia contenta di essere stata la protagonista del mio blog.
Tu, amante dei libri.
Sei protagonista di qualcosa che rimarrà nel web.
Ti ho regalata al mondo.

Siamo state una storia che poteva benissimo essere raccontata in un libro.
Per lo meno per quanto riguarda la mia parte.
E, chissà, magari un giorno.

Per questo scrivo questo post.
Per questo devo dare la parola fine.
Per questo devo dirti un ultima volta che sei bella.

Per ricordarti che è vero.
"Guarda che se continui a dirmelo alla fine ci credo", mi dicevi.

Credici ancora.

Con questo ho chiuso.
Con una sensazione di dolce e di amaro in bocca.

"Perché, amico mio, senza l'amaro, il dolce non è tanto dolce" cit Vanilla Sky.

Ossequi, da una Slimmy indecisa tra il dolce e l'amaro.

giovedì 19 novembre 2015

Pensieri e parole



Ho constatato che non scrivo da qualche giorno.
Ho realizzato che ogni mio post di data recente verteva sullo stesso argomento.
Ho concluso che sono una cretinotta che fa circolare la sua vita intorno all'amore.

L'amore è il polmone del mondo a quanto pare.

Povere donne noi.
Illuse da da convinzioni di predestinazione astrale.

Sono diventata una che legge gli oroscopi pur continuando a nn crederci.
Per inerzia.

Che vergogna.

Il fascino del non sapere dal 2011 in poi è stato invaso dal boom di Facebook.
Nato qualche anno prima e insediatosi nelle nostre vite negli ultimi 4-5 anni.
Spalleggiato da applicazioni miracolose per il portafoglio e deleteree per la paranoia, come il caro Whatsapp.
E' recente l'anniversario dell'introduzione della doppia spunta blu sulla chat di Whatsapp.
Grazie Facebook che mi ricordi che Novembre non è il mio mese ideale dell'anno.

Si guarisce da tutto.

In tutto questo clima di guerriglia terroristica noi donnicciole da 4 soldi pensiamo al problemi di cuore.
Non ci si riesce proprio a guardare al di là del piccolo eh Slimmy.

La cruda realtà è sempre fiorita di domande speranzose e belle parole.
Non ci è dato di sapere.
Ma ci è data facoltà di vedere ed interpretare.

La tua amica Tesò ha sempre detto una solenne verità su di me.
"Giustifichi sempre i comportamenti degli altri per istinto di protezione dei tuoi affetti, ma a te chi ci pensa?"
Questo eterno bisogno di dare una spiegazione plausibile alle azioni altrui ti porta a fermarti sempre sulla porta delle situazioni.

Adesso, tutto questo è amplificato dal terrore di commettere sempre gli stessi sbagli scaturiti dalla "relazione di fine fidanzamento".
Sei stata troppo ossessiva Slimmy.
Non esserlo più.
Bene.
Porta rispetto.
Bene.
Dai tempo.
Bene.
Non fare domande, le risposte ci saranno a tempo debito.
Bene.
Tu fatti la tua vita.
Bene.

Ma a te chi ci pensa?
Tu stessa ti sei dimenticata di pensare a te.
In tutto questo dov'è la tua persona?
Zitta e immobile in attesa che gli eventi le porgano le risposte?
E' questo il risultato tratto dagli errori di fine rapporto?
Subire le situazioni impassibile perchè ci sono cose che non dipendono da te?

Rimani inerme.

Questa non sei te.

In questo alone di calma si cela la tua insicurezza che si sta facendo piede silenziosa.

Insicura di quello che stai facendo e insicura di quello che senti.

Tentando di non pensare mi manca il respiro.
E il solo pensiero di aver detto o fatto qualcosa di troppo mi fa sentire redicola.
Quel gesto poteva essere evitato.
Quel qualcosa in più poteva rimanere sullo scaffale a prender polvere.

Stai parlando di un qualcosa di astratto che non è mai esistito e "devi smetterla di cercare le scarpe nel frigorifero".

Ossequi da una Slimmy che tutto sa e poco sa.

venerdì 6 novembre 2015

Dal Vangelo secondo Slimmy



In quei giorni (e non erano giorni di ciclo) Slimmy vagava per le spiagge Versiliesi.
Stanca del suo pellegrinaggio affollato da mille pensieri confusi, si fermò davanti ad una locanda.

Si ricordò della sua solenne promessa celestiale di non bere.

"Oh Slimmy, qui giace il tuo dolore. Non cedere all'alcol. Hai promesso per din dirin dina! Rispetta il tuo fioretto. Non ci pisciare sopra con del vino."

L'arcana idea di accompagnare i suoi sproloqui mentali con del banalissimo vino rosso le punzecchiava la gola.

Resisti.
Resisti alle tentazioni.
Sarai ricompensata con il fegato eterno.

Conscia dei giorni piuttosto stressanti che stava trascorrendo e che la coda del serpente intinta nel vino era peggiore della mela per Eva, decise di proseguire il cammino e di non entrare nella locanda.

Proseguì da buona pellegrina distraendo il suo fagocitare ansioso grazie ai commenti silenziosi sui passanti.

Oh, guarda quella giovane coppia con bambini.
Mi piacciono i bambini.
Certo che palle quelle urla.
Che vorrà?
Un gelato?
Come mai si pensa sempre che un bambino sia felice con un gelato?
Magari vuole una bistecca al sangue.
Io non amo il gelato.
Forse, perchè me lo hanno imposto troppo da piccola come silenziatore per le mie bizze.
O, forse, sarà per l'intolleranza al lattosio.

Due ragazzi con la camicia aperta che mostrano il petto scolpito.
Sono le 6 di sera.
Non è così caldo.
E' più importante mostrare i muscoli che non prendere la polmonite, a quanto pare.
Hanno i risvoltini.
Ma quanti anni possono avere?
Età variabile tra i 20 e i 30.
Ormai, siamo tutti difficilmente collocabili per l'età.

La ragazza che cammina con lo smartphone in mano.
Eccola, l'emblema della società moderna.
Non guarda dove mette i piedi.
Ora sbatte su una panchina.
Picchia la testa.
Sanguina.
Ma salva l'iPhone.
Il cellulare costa caro.
Per le cure di una discutibile sanità italiana basta un ticket.
Aspetta, si fa un selfie.
Sono io.
No, io sono qui.
Non credo di essere in grado di vedere la mia proiezione astrale dall'esterno.
#nonSonoIo #maSiamoTuttiDellePecoreAquantoPare #vivaLaPecoraNeraEchiLaTrova

Slimmy continuava il suo percorso e i suoi pensieri, rendendosi conto che potrebbe anche bere, forse riuscirebbe a partorire delle idee con un maggiore senso compiuto.

Vabbè dai, è venerdì un po' di alcol ci sta.

Fine dei buoni propositi.

Fanculo a tutti.

Mi serve del relax e non posso andare alle terme.

Potere del vino rosso vieni a me!

Siamo passati da un introduzione biblica alla rivisitazione di Sailor Moon.
Blasfema!

Ottimo.

Saluti da una Slimmy un po' perplessa, in tutto e per tutto.

venerdì 30 ottobre 2015

Esco a fare due passi



Ma che bella giornata di sole.
Sembra primavera.

Ma non dentro di me.
Dentro di me c'è l'inverno.

No, dai scherzo!
Che ridere.
Ora ti pare che scrivo una cosa da taglio di vene così?
L'ho scritta?
No vabbè, ma dai era uno scherzo.

Ammetto di aver esagerato con l'essere uscita in canotta.
Al primo pezzo ombroso mi sono infilata la maglia.
Ma, il calduccio e le canzoni mi hanno fatto passare un'ottima mezz'oretta.

Se non fosse che quella playlist è deleterea.
Uccisa da Runnin e dalla voce di Beyonce.

Where else can I go chasing You?
Eh, dove posso andare?
A fare due passi.

Non pensarti mi risulta alquanto impossibile.
Sei riuscita in poco tempo ad occupare il 90% dei miei pensieri.
Il restante 10% mi serve per le funzioni vitali.
Mangiare.
Respirare.
Camminare.

Non ti vedo da un mese.

Cazzo, è il 30 ottobre.

E' un mese.

Esci da questo corpo.
O stacci come si deve.

Che poi il problema non sei te.
Ma sono i miei pensieri da telefilm adolescenziale che scorrono veloci mentre passeggio.
Poi abbandono il telefilm e passo a 50 sfumature di grigio.
E, allora ciao Slimmy.
Aumenta il passo.

Tutte scenette più o meno verosimili ma assimilabili ad una realtà poco attuale.

Se sono riuscissi a svincolarmi da queste pseudo sceneggiature stile film di Muccino (con sfumature erotic soft) riuscirei ad analizzare meglio la realtà.

Ma, c'è poco da fare.
Sono così.
Prendere o lasciare.

Domani è Halloween, mi devo vestire?

Della serie seguiamo un filo logico.

Ossequi da una Slimmy senza logica alcuna, ma con un grande spirito cinematografico.

lunedì 26 ottobre 2015

Domande a risposta multipla



Fatti una domanda e datti una risposta.

Sembra facile.

Solo che la risposta varia da un giorno ad un altro.
Sarebbe chiedere troppo avere una risposta costante almeno per due giorni consecutivi? Evidentemente, si.

A volte, le risposte vere e definitive hanno bisogno di una mano dall'esterno.
Ci vogliono consigli.
Ci vogliono fatti e presenze.
Se poi ci aggiungi che le risposte non dipendono da te, sei proprio fottuta.

Ti abbandoni a mille pensieri, che servono solo a portarti a largo nel mare dei "non lo so".

In vita tua non sei mai stata indecisa.
Certo, hai anche preso delle decisioni di merda!
Spesso hai temporeggiato, ma la risposta ce l'avevi già da subito.
Sei sempre stata una persona d'istinto e l'istinto non ti ha mai tradita.

D'altro canto per agire d'istinto bisogna togliere tempo alla riflessione eccessiva.

E se ti ritrovi costretta alla riflessione forzata?

Fanculo l'istinto.
Allora!
Domande e risposte.
Stesse domande.
Diverse risposte.

Non che riflettere sulle cose sia un male.
Evitiamo le generalizzazioni polemiche.

Ma, per me l'amore è sempre stato istinto.
Un vulcano che ti prende e ti trascina.
Voglio farmi trascinare.
Voglio bruciarmi sull'asfalto.
...volevo bruciarmi sull'asfalto caldo di quest'estate.
Scottava per il caldo e scottava per la piega che stava prendendo la mia situazione sentimentale.

Invece è arrivato l'autunno.
Che ha freddato l'asfalto e ci ha tolto un'ora di sole al giorno.

Il mio sentimento non si è affatto spento.
Odio solo perdere l'entusiasmo dei primi respiri.
Devo pesare ogni parola e ogni gesto.

E fanculo, devo stare qui a chiedermi se quello che voglio fare sia giusto o sbagliato.
Non è il momento Slimmy.
Non è il tempo dei tuo gesti pseudo romantici di conquista.
Allora si fa dietro front.
Si ritorna al punto di partenza.

Ci sarà tempo per noi.
Ci sarà tempo per quel gesto.

O forse non ci sarà.

Tu non ti fidi di me.

Tu sei lontana.

Tu non ti fidi di me.

Come vorrei che tutti i nostri problemi fossero solo la tua mancanza di fiducia.
Riuscirei a spazzarla via con un soffio.

Qui a Viareggio si dice "mi voi ti vo'?"

La semplicità non è di questo mondo.

Ossequi da una Slimmy piena di domande e di risposte (tutte sbagliate).

sabato 17 ottobre 2015

Di un sabato come un altro...



Se in amore si rischia e ci si butta.
Se il sesso senza amore non ha senso di essere assaporato.
Se la pena di un sentimento difficile ci rende fortemente fragili.
E stupidamente incoscienti delle conseguenze.

Se tutto questo è vero.

Sono l'opera prima dei sentimenti che annebbiano la mia vista.

Innamorata dell'amore e degli occhi delle donne sin dalla tenera età.

Confinata e costretta a lottare contro la razionalità.
Così noiosa.
Così vuota di vitalità.

In cerca di pathos continuo e di passione che alimenti i miei passi.

Eccitata dalla sfida.
Fiera delle vittorie che mi portano di nuovo alla conquista.

La vittoria non è la fine di una sfida ma l'inizio di una nuova conquista.
Quella di mantenere quella vittoria stretta nelle tue mani

La bellezza di non dare mai niente per scontato perché l'oro è bello solo se non permetti che diventi opaco.

Questa sono, quella che non si perde mai d'animo.
Quella che ogni giorno affanna nel desiderio.

Quella che l'amore non è una cosa che devi lasciare al caso.

"Un bacio non conosce l'innocenza
e sei colpevole di questa notte lenta
...
non dar la colpa a me se tutto è bellissimo
se è come un miracolo"

Mi vuoi, ti voglio!




Aspetta..........

Ossequi da una Slimmy in una giornata non bene definibile.
Mi sto un po' sulle balle!

giovedì 8 ottobre 2015

Sensazioni a viabilità alternata



La mente umana è volubile.

Un po' troppo a volte.

Certe mattine ti alzi col piede giusto (era il sinistro o il destro?).
Altre mattine con quello sbagliato (era il sinistro o il destro?).

Giusto o sbagliato che sia il piede, sicuramente avrò inevitabilmente un leggero mal di schiena mattutino.
Maledetta me e l'idea del letto con i pancali.
In realtà la mia spina dorsale si sta abituando e adesso ho meno dolore.
Tanto le tipiche funzioni vitali, come il piegarsi per raccogliere qualcosa nelle prime ore del mattino, non sono così fondamentali come ho sempre creduto.
Posso tranquillamente stare in posizione eretta fino all'ora di pranzo.

Sto scherzando.
Adesso va meglio davvero.

Ma sto sviando il discorso.
Non volevo fare un trattato sulla comodità del sonno in stile televendita di Mastrota.

Quello di cui voglio trattare è una sensazione interiore che non ha niente a che fare con la mia schiena.
Da un paio di giorni mi sveglio con dei pensieri divergenti rispetto ad una certa situazione che sto affrontando da due mesi a questa parte.

Non frantendiamoci, non è che mi sia svanito tutto.

Forse mi sono solo stancata.
Magari avevo solo idealizzato una situazione che in un determinato momento della mia vita mi serviva più di ogni altra cosa.
Probabilmente sono solo pensieri passeggeri.
Ma ci sono.

Starò tornando con i piedi per terra.
(prima o poi ci torno anche io!)

Dopo l'ennesimo "o dentro o fuori" ho ricevuto ancora una "ferma posizione sulla soglia della porta".
La mia mente avrà analizzato tutto questo come un "questa persona non si muoverà mai da quella posizione".

Sarà che sono piena di lavoro.
Sarà che l'autunno incalza a giorni alterni come il mio umore.
Sarà che ti ho idealizzata perchè sono da sempre innamorata dell'amore.
Sarà che non ti conosco.
Sarà che non mi conosci.
Sarà che è successo tutto troppo in fretta per poi fare una brusca frenata e rallentare a passo d'uomo.
Sarà che alla fine non mi va di perderti.

Sarà anche il ciclo alle porte?!

Non ho tirato i remi in barca ancora.
Forse dovrei farlo.
Ma non mi piace darmi per vinta.

Aspettiamo le sensazioni future.
Sensazioni a viabilità alternata.

Ossequi da una Slimmy che parla per metafore stradali!

martedì 6 ottobre 2015

Visione scenica del mondo



Avrei dovuto intraprendere la carriera cinematografica.
Sono perfettamente in linea con il mondo del cinema.

Vedo la mia vita per scene.
Da questo non prescindo mai.

Si parte da quelle stupide che ci immaginiamo io e la mia amica Tesò, per arrivare a quelle sentimentali.

Che sono teatrale nelle reazioni si sa.
Esaspero ogni sentimento.
Vivo le cose amplificate.
Non perchè voglia.
Semplicemente non posso fare altrimenti.
Il mio livello di sofferenza o benessere supera di gran lunga quello che è nella realtà.

Questo alla fine mi porta a considerare le situazioni personali come fuori dal comune.
Come se le vivessi solo io.
Ma in realtà... sono comuni come la minzione mattutina.
(questa era un'uscita degna di Fedez)

Solo che io ci metto un sacco di sentimento.
Di pathos.
Sento tutto amplificato.
E questo, nonostante tutto, mi piace.

Ho un lavoro che mi permette di stare seduta davanti ad un pc e questo è croce e delizia, perchè è facile svagare la mente.
E' facile perdersi in un pensiero.
In una scena.

Sono una sognatrice realista.
Mi piace fantasticare.
Immaginare.

Ma la realtà la conosco molto bene.
Il fatto è che scelgo di non assecondarla.

Sogno il mio mondo.
Lo disegno come voglio.
Costruisco personaggi.
Scrivo le loro sceneggiature.

E' una fragilità.
Il mondo tradisce e travia le mie sceneggiature.
Sono costretta a rivedere sempre le mie trame.

Vivere da sognatrice è difficile, ma è pur sempre parte di me.

Non mi perseguita solo quello che mi immagino.
La mia tortura più grande è il ricordo delle scene vissute.
Alcuni momenti rimangono indelebili per giorni e giorni.

Quando meno te lo aspetti ti passano davanti agli occhi e ti estranei dal mondo per un po'.

Non importa se sei in fila alle poste, a comprare il pane, a lavoro o sotto la doccia.
Quelle scene ti chiudono gli occhi e la bocca.
E ti lasciano un sorriso.
Dolce e amaro.

Ossequi e buonanotte da una Slimmy con la vena della regista mancata.

lunedì 5 ottobre 2015

Non riesco a ricordare



Sono reduce da due relazioni sentimentali di 3 anni.
Direi che si possono definire lunghe.
Di acqua sotto i ponti in più di 36 mesi ne è passata.

Eppure, non riesco a ricordare.

Focalizziamoci sull'ultima relazione, finita poco più di 4 mesi fa.
La più adulta.
La più carnale.
La più passionale.
La più disperatamente innamorata.

Sarebbe naturale sentire ancora addosso il ricordo.
Come se fosse stampato sulla mia pelle.
Come se gli occhi potessero ancora tradurre in passione la sola tua vista.
Quasi come un promemoria indelebile.
Per rendere giustizia a tutto il desiderio che mi ha portato a te.

Invece non è così.

Ti incontro e ti sorrido per nostalgia e perchè mi manchi come amica.
Non sai quanto vorrei potermi sfogare con te.
Ho il computer invaso dalle tue foto.
Mi capita di guardarle.
Di guardarti.
Mi capita di ripensare ai momenti.

Ma non riesco a ricordare.

Non riesco a ricordare quanto ti volevo in quei momenti.
Ho dimenticato la passione.
Non riuscivo a starti accanto senza toccarti.
Pensavo questo.
Ma adesso non capisco più questa sensazione.

E' brutto.

Lo trovo innaturale.

Forse è normale.

La gelosia.
La gelosia che mi bloccava il respiro.
Che mi teneva sveglia la notte.
Il pianto dei primi mesi sdraiata accanto a te nel letto, perchè non capivo se eri con me o con la testa da un'altra parte.
La felicità di quando sei stata finalmente mia.

Dov'è tutto questo?

Ricordo le parole, ma non ricordo il sentimento.

E' brutto.
E' lacerante.

Vorrei ricordare.
Vorrei sentire ancora quanto ti ho amata.

Mi ripeto "è meglio così, altrimenti staresti male Slimmy".

Si, credo sia la realtà.

Ma non ti voglio dimenticare.

So che non siamo ancora in grado di essere "amiche" ma avrei tanto bisogno di te.

Ossequi da una Slimmy un po' destabilizzata di lunedì mattina.

giovedì 1 ottobre 2015

Punto della situazione..proviamoci!



Facciamo il punto della situazione

Guardiamoci bene Slimmy perchè così non ci siamo capite.

Hai creduto di aver superato un momento di cambiamenti cosmici.

L'alone di una storia finita aveva portato con sè la saggezza di una nuova te.

Ma vaffanculo Slimmy.

Cazzo stai a dì?

Facciamo una analisi comparata della tua situazione attuale e poi valutiamo.

Bene.

Bene, cazzo!

Allora.

Ti sei lasciata, hai conosciuto una persona.
Merda.
Questa persona ti piace.
Lo accetto.
Questa persona ha una situazione complicata.
Indubbiamente.
E' bellissima.
Oltre ogni limite.
E' ambiziosa.
Si lo so.
E' donna.
Cazzo se è donna.
Ti piace.
Mi piace fottutamente, non ci capisco più niente a volte.
E' diventata una droga.
Da una dipendenza fuori dalla concezione umana.
Sei teatrale.
Sempre stata.

Eccoti, questa sei te.
Quella che perde la testa. Quella che lotta. Quella che non si fa scappare niente. O almeno ci prova fino in fondo.
Quella che non aspetta in silenzio, ma parla.
Agisce.
Chiede di esserci.
Chiede udienza.
Chiede parole.

Il problema è che di nuovo ho paura delle parole.

Mi sono creata una situazione intorno che non voglio analizzare fino in fondo.
Non voglio capire quanto di sbagliato c'è in questo.
Quanta bruttura sta alla base di questa bellezza.

Ho nascosto lo sbaglio nella tua bellezza e nel menefreghismo dell'essermi appena lasciata.

Ma i dubbi chiedono risposta.

La mia vita chiede di ricevere un punto della situazione.

O dentro o fuori.

Fuori?
Ok, è stato bellissimo. Ti penserò ogni tanto (o ogni spesso, dipende da come mi prende).

Dentro?
Bene.
Organizziamo insieme come far funzionare il tutto.

Ma o dentro o fuori.

Questa via di mezzo non va bene.


Ossequi da una Slimmy un po' realista.

Oggi sto così, domani andrà meglio.
Piove.
Sono influenzabile dal tempo!

domenica 20 settembre 2015

Sbagliare fa bene alla salute



Sono fermamente convinta che la frase più veritiera di questo mondo sia "sbagliando si impara".

E dagli errori si guarisce. 
Eccome se si guarisce.

Si sbaglia in tutto.
Il tipo di rimmel.
La marca del latte.
Le amicizie.
Gli amori.
Le donne di un sera.

Esistono errori che siamo destinati a rifare all'infinito.
Tipo non troveremo mai la donna giusta, ma ne troveremo tante adatte ad uno specifico momento della nostra vita.
Prima o poi ne arriverà una che si incastrerà perfettamente con gli ingranaggi di ogni giorno. 
Sarà quella che noi chiameremo "giusta", ma in realtà è solo un fortuito caso.
E se non arriverà mai gioiremo delle mille amori "passeggeri".
Perché, in quei frangenti siamo stati felici.

Alla fine non esiste il giusto e lo sbagliato.
Esiste solo l'insegnamento che ne traiamo.

Da ogni rottura puoi portare con te un po' di sapienza e un po' di conoscenza di te.
Non conosceremo mai chi ci sta accanto fino in fondo.
Tanto meno riusciremo mai a conoscere noi stessi in maniera totale, perché la nostra personalità è un continuo divenire che si adegua a quello che ci circonda.

Mi sono ritrovata gelosa e possessiva.
Non ero mai stata così.
Forse era lei che mi "voleva" in questo modo.
Non perché lo cercasse.
Ma perché il nostro modo di stare insieme era quello.

Ho considerato questo un errore da non rifare.
Il benessere bisogna cercarlo e pretenderlo. 
In noi spesso non c'era.
È necessario respirare sempre.
Mi sono fatta mancare l'aria.
È stato il rapporto più malato e più bello che abbia mai avuto.

Ho promesso a me stessa di non rifarlo più.
Di concedere agli altri il respiro vitale.

Dopo tre anni ho scoperto di essere ancora in grado di dare agli altri il tempo di cui hanno bisogno.
Puoi avere accanto a te una persona che ti accompagnerà nel tuo percorso di vita per un periodo più o meno breve.
Ti potrai considerare una coppia che condivide le esperienze.
Ma alla fine siete comunque due individui che camminano insieme nel mondo, ma ben distinti.
Siamo destinati a dare una valenza maggiore a noi stessi.
Perché è con noi che dobbiamo convivere per forza fino alla fine.

Prima capiamo questa lezione prima riusciremo a dare tempo e rispetto a chi si incontra nel nostro percorso di vita.

Lo sto imparando adesso.
Troppo tardi per qualcuno.
E forse troppo presto per qualcun altro.
Ma ho appreso molto.
Sbagliando.

Ossequi, da una Slimmy riflessiva di domenica.

giovedì 10 settembre 2015

Bilancio di un'estate che vorrei potesse non finire mai.....



10 settembre 2015.
Gli sgoccioli di un'estate traballante sono arrivati.

L'autunno è alle porte.
La situazione riscaldamento nella casa "estiva" ancora da sistemare.
L'ansia del gelo incombe.

E io?
Boh, ma chissene.
Più o meno.

Credo di aver accolto con una certa tranquillità la mia rottura di rapporto solo perchè è arrivata insieme all'inizio dell'estate.

Sono caduta, mi sono alzata.
Sono ricaduta.
Ho perso un'amica importante.
Sono caduta di nuovo.
Ho fatto una bella conoscenza.
Questa conoscenza mi sta sfuggendo.
Bene rialzarsi subito.

Forse Slimmy in questi tre mesi hai fatto una serie di errori di valutazione di grande portata senza nemmeno rendertene conto.
Hai giocato ad un gioco malato sentendoti legittimata a farlo senza curarti delle conseguenze. Senza valutare che quello che stavi facendo era sbagliato e che non sempre l'istintività può essere una giustificazione per gli sbagli. Tutt'ora paghi i conti per questo sbaglio. Tanti rapporti sono mutati irrimediabilmente e un'amicizia credo che si possa definire irrecuperabile ormai.
Ma io ci provo sempre.

Il sorriso ce lo metto ogni volta.
Cado mille volte e ad ogni caduta rispondo con un qualche sorriso in più.
Difficile vedermi abbattuta.
Difficile vedermi triste.
Mi abbandono alla disperazione solo nel momento in cui so che c'è una soluzione.
Se mi ritrovo a "lottare contro i mulini a vento" nascondo tutto.
Tanto non ne voglio parlare.
Tanto non vedo una soluzione.
E se non la vedo io come potete vederla voi?

In tutto questo mi sono "trovata" l'ennesimo mulino a vento.
La mia anima del Don Chisciotte ritorna sempe più prepotente.

"La mia rivoluzione sembra già lotta contro mulini a vento" (Carmen Consoli)

Eh già.
Slimmy ti piacciono le cose impossibili a quanto pare.

E allora vai, lotta finchè vuoi.

L'estate è agli sgoccioli.

L'inverno non ti ha mai fatto così paura.
Anzi, l'hai sempre associato alla sicurezza delle cenette in casa e dei soliti programmi tv.

L'estate sta finendo.
L'inverno porterà con sè il ritorno alla realtà.

Forse lascerai anche questo mulino a vento.
Dopotutto hai lasciato una fortezza, che valenza può avere un piccolo mulino?

Forse.......

Ossequi da una Slimmy già infreddolita dall'idea del "gelo" invernale.

sabato 5 settembre 2015

Un blog mai scritto......chissà perchè? ELOGIO A TESò!



Mi sono resa conto di una cosa agghiacciante!

Sono terrorizzata da questa cosa!

Mi sono messa a correre per strada urlando "NOOO!! AAAAAH! EEEEEH"

A-E-I-O-U-YPSILON!
(ho una certa fissazione con le vocali da un po di tempo!)

Insomma, per farla breve, non ho mai scritto un post su Tesò & Tesò.
Come Kris & Kris, ve le ricordate quelle di MTV che facevano la classifica dance della settimana? Sicuramente adesso saranno finite a fare le pulizie in uno dei peggiori bar de Caracas.

Mi sto perdendo di nuovo.

Succede sempre, basta parlare della mia best friend Tesò.
E anche tra di noi ci perdiamo i discorsi.

Telefonata di giovedì:
Lei "Tesò eccomi che mi dovevi dire? Che mi dovevi raccontare?"
"Prima di tutto prima sono uscita di casa prima e ho incontrato Giusy Ferreri e mi ha detto che sabato è al Mama!"
"Bah, ma t'ha detto a che ora viene?"
"Di certo che no, lei arriva sempre SENZA SAPERE QUANDOOO!"
"Tutta la sera al Mama ad aspettare l'ospitata e lei esce all'improvviso dal bagagliaio della macchina e attacca a cantare! Poi scappa senza dì nulla!"
"No, ANDATA SENZA RITORNO TI SEGUIREBBE FINO IN CAPO AL MONDO ALL'ULTIMO SECONDO! Quindi lei esce e poi non va più via, canta tutta la sera seguendoci in ogni angolo!"
"No dai che palle Giusy, dacci tregua!"
"Si, tranquilla, poi arriva BABY K e sta con lei!"

E i primi dieci minuti della telefonata a parlare del nulla sono andati.
Poi tentiamo si tornare sulla retta via, ma è difficile.
Anche perchè le telefonate solitamente si svolgono in orario aperitivo.
Quindi l'alcool non aiuta.
Bevi Slimmy, ogni tanto!
(al momento sto sorseggiando vino. 15.30 del pomeriggio!! Annamo bbbene!)

Tutto questo per descriverci.
Non ti vedo tutti i giorni Tesò, ma tu sei tu.
Mi conosci più di tutti.
Forse, mi vuoi bene più di tutti.
Sai come sto prima che io te lo dica.

Ci siamo conosciute 9 anni fa.
(tra poco è il nostro anniversario)
E ci siamo amate.
Alla follia.

Siamo stupide.
Ci piacciono i film demenziali.
Facciamo battute che capiamo solo noi.
La gente non ci segue, oppure si fa uscire il prosciutto cotto dal naso per le troppe risate.

Siamo io e te.
Tesò e Tesò.

Ora basta scrivere che devo venirti a prendere alla stazione.

So emoscionata Sior Costanzo.

Ossequi sa una Slimmy che aspetta il suo Tesò.

venerdì 4 settembre 2015

La sindrome premestruale



Ogni 28 giorni uno strazio per ogni donna.

Io sono fortunata, ho un ciclo abbastanza simpatico, poi da 4 anni circa ho aperto le porte al meravoglioso mondo dei tampax e da quel momento è stato amore puro.

Vestirmi come voglio, uscire come se non si avesse il ciclo, fare sesso.
Cioè , ho scoperto l'America!
Come potevo vivere con quei fastidiosi, non igienici e antiestetici pannolini viola?

Ma stiamo andando troppo avanti, perchè quel periodo del mese non è ancora arrivato.

Adesso siamo nella fase pre-mestruo.

Slimmy in questa fase diventa un altra persona.
(come tutti, lo so!)

LE IDEE SENZA SENSO.
"Allora Slimmy, domattina si va a correre sulla spiaggia!"
No, non sto parlando con qualcuno, sono sola e sto colloquiando tra me e il mio cervello.
E' evidente che qui nessuno andrà a correre.
Ma siamo matti?
Io?
Correre?
Ci sono più probabilità che alle prossime elezioni voti a sinistra.
Sudore.
Possibile vento con rischio di mal di gola.
Vogliamo parlare della sabbia che rimane appiccicata addosso?
No Slimmy, non si corre domani!
Non si corre mai!

L'ARRAPAMENTO AD INTENSITA' VARIABILE.
Questo aspetto mi piace.
Ma poi faccio casino e parlo di sesso con tutti.
Anche con chi non dovrei.
Il parlarne mi agita.
Se mi agito mi devo calmare.
E subito!
Quindi cioè, diventa un lavoro.
Ma ok, va bene è un bel lavoro non retribuito.
Non voglio nemmeno la pensione, mi basta che non cali il mio appetito sessuale dopo i 50 anni.

MANGIO ANCHE LE GAMBE DEL TAVOLINO, MA POI MI VIENE LA NAUSEA.
Mangiare.
Dolci.
Ingurgitare.
Ingenti quantità di zuccheri.
Veramente, noi donne prima del ciclo si potrebbe mangiare anche nostra madre senza nemmeno sputare le ossa.
Ma nel mentre che stiamo degustando la sua tenera carne, eccola, al secondo boccone sopraggiunge lei: la  nausea.
Cioè, soldi spreacati in dolciumi che poi ti fanno venire il vomito.
Assomigliamo a delle donne incinte.
Una volta al mese.
Pensa te!

GLI ISTINTI OMICIDI.
Il problema non è l'odiare qualcuno e sfogare le tue frustrazioni contro questa persona.
Il problema è che odi tutti.
Indistintamente.
Il lattaio. Il pescivendolo. Il barista.
La vecchietta che si butta con prepotenza sulle strisce.
Cazzo, chi l'ha detto che devi passare ora?
Ti fa passare il cretino dopo di me, sono a tiro di ciclo signò, ho fretta!
Dove devi andare?
Da nessuna parte, si faccia gli affari suoi!

TI ODIO E POI TI AMO E POI TI ODIO E POI TI AMO.
Sensazioni contrastanti.
La stessa persona che stai odiando è certo che la amerai un minuto dopo.
Scattera la pietà.
Si innescherà il meccanisco del "povera vecchietta, voleva solo attraversare sulle strisce, è un suo diritto!".
Fanculo.
Lei è tranquilla perchè la menopausa l'ha passata già da mezzo secolo.
Passa dopo.
Facile parlare alla vostra età, non avete più il cazzo di ciclo!!

LA SENSIBILITA' IMBARAZZATE.
Il pianto è sempre pronto ad uscire.
Per le cose che hanno meno senso in assoluto.
Guarda, è caduta una foglia.
"Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie"
E' proprio il mio stato d'animo attuale.
E giù pianti a fiumi.
Alla Coop la cassiera "Sono 15 euro e 98 centesimi"
"Aspetti che le do gli spiccioli"
Frugo nel portafoglio (chiamarlo portafoglio è un complimento).
"Ho solo 97 centesimi mi dispiace!"
La cassiera "Non si preoccupi, va bene così!"
Oddio, com'è stata gentile, mi ha fatto lo sconto di 1 centesimo.
E giù pianti a fiumi.

Ecco, adesso sto così.
Sindrome premestruale galoppante!
DATEMI UN SEDATIVO DA CAVALLI.

Che faccio? Gioco a Call Of Duty e ammazzo qualcuno online?

Ossequi, da una Slimmy nevrotica.

mercoledì 2 settembre 2015

Entriamo nei dettagli. PARTE 2 - Violentiamo il portafoglio.


Questo dettaglio non è un vero e proprio dettaglio, ma una verità universale.

Lasciarsi vuol dire spendere. 

Spendere più del dovuto e più di quello che in realtà si guadagna.
Ma si #macchissenefrega tanto i soldi son fatti per spendere e l'Italia e ancora in crisi. Facciamo girare l'economia.

COLAZIONE, PRANZO, APERITIVO E CENA FUORI.
Puppina (amica che meriterà un post tutto suo): "Slimmy che fai? Esci?"
"Si vado da Paolo a fare colazione, vuoi venire?
"No dai non possiamo sempre fare colazione fuori. Ma ce la fai a stare in casa?"

Chiaramente non ce la faccio.

Colazione da Paolo così parlo un po' con la mia amica cuoca Marcella. Pranzo Sushi o Checca. Giro di aperitivi. Cena variabile ma comunque non in casa.

Slimmy ma hai fatto soldi? 
No per niente!
Sono single, capitemi!

I VESTITI.
Non compro mai indumenti costosi, ma preferisco comprare tante cose a prezzi decenti. 
Questo non vuol dire risparmiare denaro, ma solo comprare mille milioni di magliette, pantaloni, scarpe, giacche, intimo, etc.
Mi sono riempita l'armadio di vestiti nuovi.
Tutti sullo stesso stile.
Tamarra di provincia.
Lesbica 2.0
O chiamatemi come volete.
Il fatto è che sei single e ti vuoi piacere.
Hai bisogno di cose nuove da sfoggiare.
Ergo, spendi spendi e spandi.
Sono single, capitemi!

LE LAMPADE.
Anche se quest'anno non mi sono fatta mancare un po' di mare, come tutte le persone che mi conoscono ben sanno "io odio stare al sole".
Quindi per arrotondare il mio livello di abbronzatura c'ho dato di docce solari.
Anche quelle non me le regalano.
Cioè me ne regalano una sola, ma dopo averne fatte ben 10.
Però cacchio, quest'anno sono bella neretta. Figa eh!
Sono single capitemi!

I CAPELLI.
Purtroppo da un paio di anni ho i capelli bianchi.
Non sono vecchia, non fate commenti antipatici.
Sono stata solo sfortunata come mia mamma.
Allora taglio capelli, colori vari, colpi di sole, cremine per fargli sopportare la piastra giornaliera.

Sono single (e rottura mente bionda), capitemi!

IL CARBURANTE.
È logica conclusione che per uscire ci voglia un mezzo di trasporto.
Che sia la moto o la macchina, comunque non gira ad acqua.
Grazie a quest'estate sono riuscita ad accumulare in 3 mesi i punti necessari per avere uno sconto su Amazon di 5 euro.
Sono soddisfazioni.
Ma che ci dobbiamo fare, le donzelle mica ti possono venire a casa (specialmente se fino ad adesso non hai avuto la tua).
Sono single, capitemi!

LA SFIGA.
Per ultimo inserisco il paragrafo sulla sfiga.
Perché non poteva mancare.
In tre mesi sono riuscita a fare un incidente, con conseguente torto marcio e aumento dell'assicurazione.
Ho preso una multa per eccesso di velocità.
Mi si è rotto l'intero impianto di trasmissione della moto.
Sono sfigatamente single, capitemi!


Ecco, facendo due conti ho speso.............

No, non li faccio, è meglio!
Rischio di maledirmi a vita!

Ma alla fine, li dovevo passare in qualche maniera questi tre tragici mesi, no?

Non mi giudicate.

SONO SINGLE, CAPITEMI!

Ossequi da una Slimmy bionda con le mani bucate!

Entriamo nei dettagli. PARTE 1 - Le pubblic relations massive



Adesso che vi ho fatto un riassunto pseudo sentimentale dei tre mesi passati posso passare all'analisi ironica dei dettagli.

Iter standard dopo una relazione finita per Slimmy?

Fase A. Disperazione che va da una settimana a due settimane, corredata da fazzolettini moccicosi e da idee di disperate sul possibile futuro. Analisi comparata della relazione andata a puttane. Realizzazione che mai ci sarà una vita senza di lei. Stalkeraggio imbarazzante delle amiche per non stare sola. Perdita di sonno, perdita d'appetito, alcol a fiumi e ronda serale di tutti i bar a partire dalle 18.00 di ogni sera.
(Questa fase può risultare comune a tutto il genere umano, può solo variare la durata da persona a persona)

Fase B. Volgarmente detta del "ma chi cazzo se ne frega". Questa fase comprende la consapevolezza che è stato meglio così, che mi merito di più e che posso riaprire le porte alle nuove donzelle. La tipica sindrome del io sono Wonder Woman. Gli ingredienti sono amici, Mamamia, il considerarle tutte  fighe a modo loro, alcol a fiumi e ronda serale di tutti i bar a partire dalle 18.00 di ogni sera.

Fase C. Introduzione di nuovi strumenti di baccaglio del nuovo millennio che aiutano a provarci con il mondo circostante comodamente da casa propria. E qui le cose si fanno serie perché lo strumento Brenda ti porta alla conoscenza indistinta di tutto il genere femminile single. Per quanto sia notoriamente scettica verso queste cose, in un momento del genere riesco a trovarle divertenti. Due chiacchiere non si negano mai e ci scappa anche qualche nuova conoscenza interessate per un motivo o per un altro. Il risultato è un incremento delle amicizie del 50% in soli tre mesi. Ovviamente, alcol a fiumi e ronda serale di tutti i bar a partire dalle 18.00 di ogni sera.

Fase D. Rendersi conto della realtà. Questa è una fase del caiser durante la quale realizzi di esserti veramente lasciata (e son passati quasi due mesi) e allora ritorni al punto A e lo condisci di nuovo con pianti isterici, alcol a fiumi e ronda serale di tutti i bar a partire dalle 18.00 di ogni sera.

Fase E. Ritorniamo alla fase B e C che la D ci è stata un po' sulle balle.

Fase F. Le conseguenze di Brenda. Ci sono risultati positivi e negativi. Da quell'applicazione escono fuori donne di tutte le specie: la cessa con foto, la probabile cessa senza foto, quella che fa discorsi senza senso del tipo "io quando sto con una persona non glielo dico, ma glielo faccio capire", le stalker e via dicendo. Poi gli elementi validi ci sono e ne ho le prove, ma sono talmente pochi che non fanno sicuramente media. In ogni caso è fonte di un sacco di risate e una buona compagnia per alcol a fiumi e ronda serale di tutti i bar a partire dalle 18.00 di ogni sera.

Fase G. Non si tratta del punto G, ma di quel momento in cui ti freghi da sola e trovi qualcuno che ti infinocchia ben bene. Continuando con il mantra del "no ma io cerco solo sesso" non sei andata da nessuna parte Slimmy. Alcol a fiumi e ronda serale di tutti i bar a partire dalle 18.00 di ogni sera.

Menomale é (o era) estate!

Morale della favola sei arrivata al punto G (donne care io l'ho trovato!).
Nonostante tu sia conscia che forse potresti ritrovarti a 90 sei felice di viverti tutto fino in fondo. Finché ci sono cose belle da prendere tu Slimmy le prendi, non evitando di pensare al domani, ma dando più valore all'oggi.

Quello che ti rende felice vale sempre la pena di essere vissuto.

Ma in tutto questo possiamo notare che una parte importante accompagna ogni parte di questo lungo percorso "alcool a fiumi e ronda serale di tutti i bar a partire dalle 18.00 di ogni sera".

E brindooooooo a chi è come meeeeee!!

Ossequi, da una Slimmy che sfiora l'alcolismo da tempo ormai.

domenica 30 agosto 2015

Tre mesi in qualche riga



Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie.....

Non era autunno, ma un'estate torrida da togliere il respiro e io ho fatto di tutto per non cadere per questo cavolo di albero.

Sono stati tre mesi di cambiamenti radicali aperti con un 22 maggio di disperazione che ha messo la parola "fine" ad un rapporto che è sempre stato un susseguirsi di altissimi e bassissimi, pause e ricongiungimenti. Tre bellissimi anni tra pianti strazianti e risate assordanti. Un lungo periodo che mi ha fatto perdere parti di me stessa in un amore che mai avevo provato. Che forse mai ho capito. Che mai ho saputo gestire.
Tutto troppo grande, tutto troppo presto.
Troppe paure, troppe diversità, troppi silenzi.

Dopo tre anni ho imparato a vivere senza di te. Senza di noi. Senza la nostra famiglia e senza la nostra casa che è stata fortezza e prigione per tre anni. Una prigione che ci siamo scelte e che abbiamo difeso con le unghie e con i denti.

Ok, abbiamo perso.
Alla fine siamo state sconfitte.
Ma si accetta la sconfitta e si va avanti.
E questa volta l'ho capito subito.

Il problema è che l'ho capito male.
Ho seppellito il dolore.
Ti ho chiusa in un cassetto perché tu non  mi facessi male.
Allora io sono diventata wonder woman, mi sono sentita la regina del mondo. Ero in grado di dormire senza averti vicina , mi bastava avere il "rumore" della Tata come ninna nanna.

Ecco, in questa opera di autocnvinzione ho travolto tutto e tutti.
Ho fatto torti a chi non se li meritava, mi sono fatta abbindolare da qualcuno che da me voleva chissà cosa e come una scema mi son fatta tirare dentro ad un gioco malato che alla fine ha distrutto solo me allontanando in primis un'amica di anni e poi alcune persone che tutto hanno fatto meno che cercare di capirmi.
Ho scoperto che per qualcuno è stato facile puntare il dito.

Ma va bene così.
È passata anche questa.
Ho accettato di perder te.
I nostri progetti.
La nostra famiglia.
Posso superare anche questo.

E te ne sei andata via.
Insieme a noi si è distrutta la nostra casa.
Adesso è nuda di noi.
E tu sei da un altra parte.
In un altro letto.
Racchiusa in altre braccia.
Piccola come sei.
Se ami una persona lasciala libera.
L'ho capito troppo tardi.
Per tutto l'amore che ho provato per te non puoi che meritarti la libertà.
Non far caso a me e a tutte le volte che mi arrabbio. Non è vero, ti meriti di essere felice e di camminare a testa alta per tutto quello che hai fatto per me è per noi.

Ma bando alla ciance, non tutto il male viene per nuocere.

Tutta questa disperazione ha portato con sè il ritorno di vecchie amicizie e l'arrivo di nuove.

Ho riscoperto la me stessa "piaciona". Mi mancavo. Il problema è che la maggior parte delle volte lo faccio tanto per fare, ma poi magari passo da stronza.

Ecco, non sono stronza. Davvero.

In tutta questa nuova gente qualcuno ha spiccato.
Qualcuno è apparso così, dal nulla.
Io non cerco mai nessuno realmente, se non qualcuno per farci la scemotta e stop.

Invece eccola questa tappetta puro sangue con tutte le carte in regola. Che cammina un po' da ballerina e che ancora non ho capito come cacchio possa avere questo potere su di me.

Non è entrata in punta di piedi.
Ha buttato giù la porta con un calcio.
E lo ha fatto senza volerlo.
È lei la Tappetta.
È giunto il momento di farvela conoscere.
Non so se rimarrà come personaggio principale dei miei racconti o se sarà solo una guest star di lusso che ha concesso a me l'onore di far parte della sua vita per un po'.
É lei quella che tira il sasso e nasconde la mano.
Quella che mi guarda come se fossi quasi bella davvero.
Che conosco da un mese e mi pare una vita.
Che l'ho incontrata così tanto per ed è l'unica che riesce a lasciarmi senza parole.
Quella che non mi da certezze e che me le fa cercare nelle sue carezze.
Quella comunista attivista come piace a me che non manca di ammaliarmi con le sue lotte contro la discriminazione.

Quella Tappetta con tutte le carte in regola per farmi perdere la testa (come se non fosse già successo) ma che mi costringe a tenere i piedi per terra.
Quella Tappetta che fa la dura ma che si tradisce con gli occhi e con l mani.

Quella che riesce a mancarmi per giorni e poi presentarsi davanti a me con un sorriso da farmi sciogliere.

Comunque vada.
Comunque andrà.
Grazie di esserci stata.
E se vorrai rimanere, sarà tutto un mondo da scoprire. 
Il tuo.
E il mio.

Ossequi da una Slimmy nuova.

martedì 4 agosto 2015

La teoria delle vocali



Non scrivo da mesi.
Sono stata mossa dalla pressione sociale in questi ultimi giorni.
Per sociale intendo due persone, al resto del mondo non mancavo.

Detto in stile vocalist (e citando un'amica che mi fa ridere un sacco) direi "ma quanto cazzo siete?"

Due!

Sono in due.

Ma torniamo al nocciolo della questione: le vocali.

Ho riflettuto su questo argomento. 

Le vocali sono 5 (ho scoperto l'acqua calda), ma quante ne usiamo facendo sesso?
Analizziamole.

La A. Questa vocale è la più gettonata. Va per la maggiore dall'alba dei tempi. E io, per quanto voglia sembrare alternativa, rientro nel perfetto clique del "aaaaaaah" come urlo liberatorio. Che tristezza Slimmy, mi credevo un sacco figa. 

La E. Ecco, questa mi fa venire in mente Vasco Rossi con la sua canzone "E...". Quindi se mai mi trovassi il situazioni sessuali con qualcuno che urla "eeeeeeeee" potrei rischiare il totale azzeramento della libido per l'immagine di Vasco che si parerebbe davanti ai miei occhi. Orrore!

La I. Qui la stupidità mi travolge al solo pensiero. Cioè, chi è che gode con "iiiiiiiiii"? I cavalli? Dovrei chiedere a Cicciolina qualche delucidazione.

La O. Questa vocale la ritengo utile in determinate situazioni. Non la urlerei mai, ma tipo mi fa venire in mente lo stupore di fronte ad un corpo nudo. Quindi non rientra in senso stretto nelle vocali da orgasmo, ma sicuramente in quelle da sesso si.

La U. Per ultima, ma non per importanza è arrivata la U. Mai considerata e conosciuta in questo campo sta prendendo piede a grandi passi. Parafrasando il grande Renato Zero "la U no, non l'avevo considerata. D'accordo ci proverò, il suo vocalismo non è un reato".

Da nuova grande fan della U, vi saluto con questo blog un po' idiota, ma in perfetto stile estivo.

Vi auguro dei buoni vocalizzi giornalieri, se possibile.

Ossequi, Slimmy