giovedì 17 marzo 2016

Autocensura



Non riesco più a scrivere.
Questo era il mio spazio personale, ma adesso è avvolto dalla censura.
Anzi, dalla autocensura

Niente di più malvagio esiste dell'auto limitarsi.

Non scrivere questo, per non ferire quello.
Non ascoltare quella canzone, per non fare torti.
Non pensare, che ti fa male.
Non scrivere, che non puoi.

Non fumare. Avevi detto che smettevi.
Non bere. Sei ingrassata.

Ci sono più negazioni nelle ultime righe che in 30 anni di vita.

Fatto sta che i pensieri di adesso sono frutto di un rapporto sbagliato di tre anni.
Ora, seguendo il mio blog (saremo in 5 forse a leggerlo) pare che sia stato il peggior rapporto di sempre.
Errori. Errori. Errori.
Ma non è stato questo.
E' stato bellissimo, pieno di sentimento. Amore da perdere il fiato.
Da quando ci siamo lasciate ho cercato di ritrovare il fiato che ho perso, ma l'ho fatto nella maniera sbagliata.
Ho solo fatto un elenco delle cose da non fare più.

Non essere più gelosa.
Non amare più così tanto.
Non creare più gabbie.
Non lasciare più da parte gli amici.
Non affrettare le cose.
Non stare più seduta in un angolo a veder scorrere gli eventi.
Non stare più zitta a rimuginare.

Alcune di queste cose realmente non le sto più facendo.
E' solo che ho creato un clima di terrore attorno ai miei sbagli.
Sono fuggita nella paura di commetterli di nuovo.

La realtà è che sto vivendo nel terrore di commettere di nuovo gli stessi errori e così facendo ne ho commessi e ne commetterò altri. Forse, più gravi.

Sto seriamente pensando di aver bisogno di uno psicologo per tirarmi fuori da queste beghe infinite. Ma, alla fine, credo di capirmi benissimo da sola.

Ho solo paura.
Ancora, la solita paura.

Che parola strana, paura.

Come stai?
Un altra domanda che ho paura di fare.

Paura sempre paura.

Ossequi, da una Slimmy che non ha mai avuto paura di buttarsi e di mettersi in gioco, ma per evitare di farlo ha fatto più sbagli di un bambino alle prese con il suo primo tema scolastico.