martedì 24 novembre 2015

Dolce e amaro


E a 30 anni ho scoperto l'acqua calda.
E per acqua calda intendo "l'esistenza degli amori estivi".

Cazzo, esistono.
Mai provati prima.

Ti bruciano più del primo sole di maggio. 
Non hai nemmeno il tempo di razionalizzare quello che sta succedendo.

Ti bruciano e ti segnano.

Poi se ne vanno con il primo freddo.

Ti fanno sentire tre metri sopra il cielo.
Vergogna Slimmy, hai citato Moccia.
Mezz'ora inginocchiata sui ceci.

Era più plausibile citare Christian Grey.
"Io non faccio l'amore, io scopo. Forte."

Faceva comunque ridere, ma avrebbe rispecchiato maggiormente il tuo modo di essere.

Passo da romantica, ma non lo sono.
Sono per lo più guidata dalla passione.
Le miei parole esprimono più desiderio che romanticismo.
Sono sempre stata comandata e guidata dalla bellezza.
Se ti vedo bella è fatta.
Puoi decidere tutto.

Eri tu.
Sei tu.
Dio se eri bella.
Dio se sei bella.
I tuoi occhi bastavano.
I miei occhi bastavano.

Mi è stato detto che avevo un altro sguardo.
C'era una luce.
Io non la vedevo.
E non la vedo.

Però all'esterno era evidente.
Si vedeva.
Il segno che hai lasciato è visibile.

Motore della mia ripresa e protagonista degli ultimi miei blog.

Forse, non dovevo scrivere questo blog.
Ma dovevo dare una conclusione a questa "storia estiva".
Questo è il capitolo finale.
Spero sia degno di te.

Ti dimenticherò.

Non ti voglio dimenticare.

Sei stata quella che mi ha salvato quando stavo annegando dalla disperazione di una storia finita.

Mi hai fatto credere che potevo davvero andare avanti.

Mi hai bruciato, come il caldo di questo agosto.

Ti ho ancora addosso.

Te ne andrai.

Ma per adesso continuo ad immaginarti svestita.
Svestita delle tue mille fragilità.

Continuo a pensare che tu sia contenta di essere stata la protagonista del mio blog.
Tu, amante dei libri.
Sei protagonista di qualcosa che rimarrà nel web.
Ti ho regalata al mondo.

Siamo state una storia che poteva benissimo essere raccontata in un libro.
Per lo meno per quanto riguarda la mia parte.
E, chissà, magari un giorno.

Per questo scrivo questo post.
Per questo devo dare la parola fine.
Per questo devo dirti un ultima volta che sei bella.

Per ricordarti che è vero.
"Guarda che se continui a dirmelo alla fine ci credo", mi dicevi.

Credici ancora.

Con questo ho chiuso.
Con una sensazione di dolce e di amaro in bocca.

"Perché, amico mio, senza l'amaro, il dolce non è tanto dolce" cit Vanilla Sky.

Ossequi, da una Slimmy indecisa tra il dolce e l'amaro.

giovedì 19 novembre 2015

Pensieri e parole



Ho constatato che non scrivo da qualche giorno.
Ho realizzato che ogni mio post di data recente verteva sullo stesso argomento.
Ho concluso che sono una cretinotta che fa circolare la sua vita intorno all'amore.

L'amore è il polmone del mondo a quanto pare.

Povere donne noi.
Illuse da da convinzioni di predestinazione astrale.

Sono diventata una che legge gli oroscopi pur continuando a nn crederci.
Per inerzia.

Che vergogna.

Il fascino del non sapere dal 2011 in poi è stato invaso dal boom di Facebook.
Nato qualche anno prima e insediatosi nelle nostre vite negli ultimi 4-5 anni.
Spalleggiato da applicazioni miracolose per il portafoglio e deleteree per la paranoia, come il caro Whatsapp.
E' recente l'anniversario dell'introduzione della doppia spunta blu sulla chat di Whatsapp.
Grazie Facebook che mi ricordi che Novembre non è il mio mese ideale dell'anno.

Si guarisce da tutto.

In tutto questo clima di guerriglia terroristica noi donnicciole da 4 soldi pensiamo al problemi di cuore.
Non ci si riesce proprio a guardare al di là del piccolo eh Slimmy.

La cruda realtà è sempre fiorita di domande speranzose e belle parole.
Non ci è dato di sapere.
Ma ci è data facoltà di vedere ed interpretare.

La tua amica Tesò ha sempre detto una solenne verità su di me.
"Giustifichi sempre i comportamenti degli altri per istinto di protezione dei tuoi affetti, ma a te chi ci pensa?"
Questo eterno bisogno di dare una spiegazione plausibile alle azioni altrui ti porta a fermarti sempre sulla porta delle situazioni.

Adesso, tutto questo è amplificato dal terrore di commettere sempre gli stessi sbagli scaturiti dalla "relazione di fine fidanzamento".
Sei stata troppo ossessiva Slimmy.
Non esserlo più.
Bene.
Porta rispetto.
Bene.
Dai tempo.
Bene.
Non fare domande, le risposte ci saranno a tempo debito.
Bene.
Tu fatti la tua vita.
Bene.

Ma a te chi ci pensa?
Tu stessa ti sei dimenticata di pensare a te.
In tutto questo dov'è la tua persona?
Zitta e immobile in attesa che gli eventi le porgano le risposte?
E' questo il risultato tratto dagli errori di fine rapporto?
Subire le situazioni impassibile perchè ci sono cose che non dipendono da te?

Rimani inerme.

Questa non sei te.

In questo alone di calma si cela la tua insicurezza che si sta facendo piede silenziosa.

Insicura di quello che stai facendo e insicura di quello che senti.

Tentando di non pensare mi manca il respiro.
E il solo pensiero di aver detto o fatto qualcosa di troppo mi fa sentire redicola.
Quel gesto poteva essere evitato.
Quel qualcosa in più poteva rimanere sullo scaffale a prender polvere.

Stai parlando di un qualcosa di astratto che non è mai esistito e "devi smetterla di cercare le scarpe nel frigorifero".

Ossequi da una Slimmy che tutto sa e poco sa.

venerdì 6 novembre 2015

Dal Vangelo secondo Slimmy



In quei giorni (e non erano giorni di ciclo) Slimmy vagava per le spiagge Versiliesi.
Stanca del suo pellegrinaggio affollato da mille pensieri confusi, si fermò davanti ad una locanda.

Si ricordò della sua solenne promessa celestiale di non bere.

"Oh Slimmy, qui giace il tuo dolore. Non cedere all'alcol. Hai promesso per din dirin dina! Rispetta il tuo fioretto. Non ci pisciare sopra con del vino."

L'arcana idea di accompagnare i suoi sproloqui mentali con del banalissimo vino rosso le punzecchiava la gola.

Resisti.
Resisti alle tentazioni.
Sarai ricompensata con il fegato eterno.

Conscia dei giorni piuttosto stressanti che stava trascorrendo e che la coda del serpente intinta nel vino era peggiore della mela per Eva, decise di proseguire il cammino e di non entrare nella locanda.

Proseguì da buona pellegrina distraendo il suo fagocitare ansioso grazie ai commenti silenziosi sui passanti.

Oh, guarda quella giovane coppia con bambini.
Mi piacciono i bambini.
Certo che palle quelle urla.
Che vorrà?
Un gelato?
Come mai si pensa sempre che un bambino sia felice con un gelato?
Magari vuole una bistecca al sangue.
Io non amo il gelato.
Forse, perchè me lo hanno imposto troppo da piccola come silenziatore per le mie bizze.
O, forse, sarà per l'intolleranza al lattosio.

Due ragazzi con la camicia aperta che mostrano il petto scolpito.
Sono le 6 di sera.
Non è così caldo.
E' più importante mostrare i muscoli che non prendere la polmonite, a quanto pare.
Hanno i risvoltini.
Ma quanti anni possono avere?
Età variabile tra i 20 e i 30.
Ormai, siamo tutti difficilmente collocabili per l'età.

La ragazza che cammina con lo smartphone in mano.
Eccola, l'emblema della società moderna.
Non guarda dove mette i piedi.
Ora sbatte su una panchina.
Picchia la testa.
Sanguina.
Ma salva l'iPhone.
Il cellulare costa caro.
Per le cure di una discutibile sanità italiana basta un ticket.
Aspetta, si fa un selfie.
Sono io.
No, io sono qui.
Non credo di essere in grado di vedere la mia proiezione astrale dall'esterno.
#nonSonoIo #maSiamoTuttiDellePecoreAquantoPare #vivaLaPecoraNeraEchiLaTrova

Slimmy continuava il suo percorso e i suoi pensieri, rendendosi conto che potrebbe anche bere, forse riuscirebbe a partorire delle idee con un maggiore senso compiuto.

Vabbè dai, è venerdì un po' di alcol ci sta.

Fine dei buoni propositi.

Fanculo a tutti.

Mi serve del relax e non posso andare alle terme.

Potere del vino rosso vieni a me!

Siamo passati da un introduzione biblica alla rivisitazione di Sailor Moon.
Blasfema!

Ottimo.

Saluti da una Slimmy un po' perplessa, in tutto e per tutto.