Non era autunno, ma un'estate torrida da togliere il respiro e io ho fatto di tutto per non cadere per questo cavolo di albero.
Sono stati tre mesi di cambiamenti radicali aperti con un 22 maggio di disperazione che ha messo la parola "fine" ad un rapporto che è sempre stato un susseguirsi di altissimi e bassissimi, pause e ricongiungimenti. Tre bellissimi anni tra pianti strazianti e risate assordanti. Un lungo periodo che mi ha fatto perdere parti di me stessa in un amore che mai avevo provato. Che forse mai ho capito. Che mai ho saputo gestire.
Tutto troppo grande, tutto troppo presto.
Troppe paure, troppe diversità, troppi silenzi.
Dopo tre anni ho imparato a vivere senza di te. Senza di noi. Senza la nostra famiglia e senza la nostra casa che è stata fortezza e prigione per tre anni. Una prigione che ci siamo scelte e che abbiamo difeso con le unghie e con i denti.
Ok, abbiamo perso.
Alla fine siamo state sconfitte.
Ma si accetta la sconfitta e si va avanti.
E questa volta l'ho capito subito.
Il problema è che l'ho capito male.
Ho seppellito il dolore.
Ti ho chiusa in un cassetto perché tu non mi facessi male.
Allora io sono diventata wonder woman, mi sono sentita la regina del mondo. Ero in grado di dormire senza averti vicina , mi bastava avere il "rumore" della Tata come ninna nanna.
Ecco, in questa opera di autocnvinzione ho travolto tutto e tutti.
Ho fatto torti a chi non se li meritava, mi sono fatta abbindolare da qualcuno che da me voleva chissà cosa e come una scema mi son fatta tirare dentro ad un gioco malato che alla fine ha distrutto solo me allontanando in primis un'amica di anni e poi alcune persone che tutto hanno fatto meno che cercare di capirmi.
Ho scoperto che per qualcuno è stato facile puntare il dito.
Ma va bene così.
È passata anche questa.
Ho accettato di perder te.
I nostri progetti.
La nostra famiglia.
Posso superare anche questo.
E te ne sei andata via.
Insieme a noi si è distrutta la nostra casa.
Adesso è nuda di noi.
E tu sei da un altra parte.
In un altro letto.
Racchiusa in altre braccia.
Piccola come sei.
Se ami una persona lasciala libera.
L'ho capito troppo tardi.
Per tutto l'amore che ho provato per te non puoi che meritarti la libertà.
Non far caso a me e a tutte le volte che mi arrabbio. Non è vero, ti meriti di essere felice e di camminare a testa alta per tutto quello che hai fatto per me è per noi.
Ma bando alla ciance, non tutto il male viene per nuocere.
Tutta questa disperazione ha portato con sè il ritorno di vecchie amicizie e l'arrivo di nuove.
Ho riscoperto la me stessa "piaciona". Mi mancavo. Il problema è che la maggior parte delle volte lo faccio tanto per fare, ma poi magari passo da stronza.
Ecco, non sono stronza. Davvero.
In tutta questa nuova gente qualcuno ha spiccato.
Qualcuno è apparso così, dal nulla.
Io non cerco mai nessuno realmente, se non qualcuno per farci la scemotta e stop.
Invece eccola questa tappetta puro sangue con tutte le carte in regola. Che cammina un po' da ballerina e che ancora non ho capito come cacchio possa avere questo potere su di me.
Non è entrata in punta di piedi.
Ha buttato giù la porta con un calcio.
E lo ha fatto senza volerlo.
È lei la Tappetta.
È giunto il momento di farvela conoscere.
Non so se rimarrà come personaggio principale dei miei racconti o se sarà solo una guest star di lusso che ha concesso a me l'onore di far parte della sua vita per un po'.
É lei quella che tira il sasso e nasconde la mano.
Quella che mi guarda come se fossi quasi bella davvero.
Che conosco da un mese e mi pare una vita.
Che l'ho incontrata così tanto per ed è l'unica che riesce a lasciarmi senza parole.
Quella che non mi da certezze e che me le fa cercare nelle sue carezze.
Quella comunista attivista come piace a me che non manca di ammaliarmi con le sue lotte contro la discriminazione.
Quella Tappetta con tutte le carte in regola per farmi perdere la testa (come se non fosse già successo) ma che mi costringe a tenere i piedi per terra.
Quella Tappetta che fa la dura ma che si tradisce con gli occhi e con l mani.
Quella che riesce a mancarmi per giorni e poi presentarsi davanti a me con un sorriso da farmi sciogliere.
Comunque vada.
Comunque andrà.
Grazie di esserci stata.
E se vorrai rimanere, sarà tutto un mondo da scoprire.
Il tuo.
E il mio.
Ossequi da una Slimmy nuova.