martedì 19 luglio 2016

Riflessioni sul mondo



Crescendo si cambia.
Sarà che ormai i 30 sono passati e la voglia di sentire i "discorsi a culo" scarseggia sempre di più.

Non oso immaginare quale sarà il mio grado di tolleranza raggiunti i quaranta...

Più che intollerante mi sono ritrovata selettiva.
Allontanare persone ed esperienze negative dalla propria vita rende sereni.
La negatività è ovviamente soggettiva.
Ciò che appesantisce il mio animo, può ampiamente alleggerire quello di qualcun altro.

C'è una bellissima "capacità" umana che è quella di "commettere errori", grandi o piccoli che essi siano. 
Sempre più voglio sbagliare.
Per imparare. 
Sempre meno voglio essere giudicata.
Io dagli errori posso guarire tu dal tuo innato bisogno di giudicare, non guarirai mai.

Le persone che sorridono dei propri errori traggono dallo sbaglio un sorriso per non commettere più lo stesso errore.
Chi dagli errori altrui trae spunto di conversazione appesantisce il suo animo.

Vivere rinchiuso nella convinzione di essere nel giusto, senza mettere a confronto i punti di vista altrui, limitandosi solo a criticarli, è un piccolo essere per me degno di sorriso.
Io cado e per rialzarmi miglioro me stessa, tu che credi di non cadere mai, prendi delle "tranvate nel muso" megagalattiche.

Errare con il cuore è sempre meglio che non sbagliare mai con convinzione.

Dai miei sbagli ho trovato giovamento nelle persone che sono riuscite a lasciarli correre.
Insieme.
Lavorandoci su, giorno dopo giorno.
Aspettando il tempo necessario per guarire le ferite.
Arrabbiandosi fin quando era giusto farlo.
Abbracciandosi nel momento più opportuno.

Scegliere, assecondando il proprio essere è l'unica via da prendere.

Non importa fare quello che fa bene agli altri per essere accettati.

Il primo passo per respirare bene l'aria comune nel mondo è quello di "fare il cazzo che ci pare" nel pieno rispetto degli altri.

Io vi lascio vivere.
Vi lascio vivere tutti.
Ho accettato le vostre scelte.

Accetto che vi mettiate delle magliette oscene e che compriate degli occhiali di dubbio gusto.

A me non piacciono, a voi si.

Negli esempi banali è racchiusa la saggezza del vivi e lascia vivere.
Ma lascia vivere senza giudicare.
Non siete migliori di nessuno e non conoscete le vite degli altri.

Ossequi da una Slimmy con dei pensieri sparsi, alquanto improvvisi, apparsi durate una sessione lavorativa con il ghiaccio sulla caviglia.
Maledette ciabatte infradito.

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